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Come trasformare il tuo Hobby in un Lavoro






Dopo la laurea al Politecnico, Tiziana Fara ha smesso di cucire borse per le amiche e ha deciso di trasformare il suo hobby in un vero lavoro. Il suo piano originario era fare la grafica pubblicitaria, la realtà concreta era essere commessa in un negozio. Così ha seguito la via più "incosciente", come racconta lei, ha aperto una partita Iva e ha provato a vendere le sue prime borse. Oggi, nonostante la crisi, produce 500 pezzi all'anno. Le sue creazioni sono amatissime dai blog di moda e sono finite su molte tra le riviste più importanti (Elle, Marie Claire).


La storia di Tiziana può essere quella di chiunque abbia un'abilità manuale, del talento creativo, un po' di spirito imprenditoriale e una discreta dose di coraggio. L'importante è non lasciarsi scoraggiare dalla burocrazia.

Il primo passo è iscriversi all'albo delle imprese artigiane, che si trova presso la Camera di Commercio della tua città. Non ci sono grandi requisiti, e i costi sono molti bassi. Devi decidere la forma giuridica che vuoi darti, che può andare dalla più semplice, l'apertura di una ditta individuale con partita Iva (nessun costo) a forme più complesse, se hai voglia di condividere oneri e rischi con altri soci. In quel caso è obbligatorio il passaggio da un notaio e la stesura di uno statuto.


La Cospirazione dei RicchiBuono




Il secondo passo fondamentale è decidere se vuoi vendere soltanto in Rete oppure vuoi anche aprire un tuo spazio fisico, un negozio, dove esporre la tua merce. Il fascino di una bottega è indiscutibile, e per l'artigianato l'iter e i requisiti sono meno stringenti che per altre forme di commercio. In primo luogo, non serve il retrobottega, perché parte del ruolo dell'artigiano è mostrarsi all'opera. Inoltre, lo spazio può anche essere molto piccolo.

Prima devi trovare lo spazio, prenderlo in affitto. Devi essere certa che abbia una destinazione d'uso commerciale. L'agenzia immobiliare fornisce questo genere d'informazioni, che altrimenti si trovano all'Ufficio del Catasto. Poi devi comunicare l'apertura dell'attività al Comune e alla Camera di Commercio. Si tratta di due procedimenti diversi: il primo comporta la compilazione di un modulo (Com1) con tutti i dati dell'attività (partita Iva), dello spazio (destinazione d'uso, metratura) e tuoi (certificati antimafia, assenza di procedimenti penali). Per quest'autorizzazione vale il silenzio assenso: dopo averla consegnata, devi aspettare 30 giorni. Se non arriva nessuna risposta, puoi partire con i tuoi commerci. Al Comune dovrai anche richiedere, con un altro modulo, il permesso di esporre l'insegna. La certificazione presso la Camera di Commercio invece è richiesta dopo l'avvio dell'attività, entro 30 giorni dal primo di esercizio. Si paga una quota che varia da città a città, ma che non è particolarmente alta.

Questi sono gli obblighi più importanti legati alla tua impresa (a questi devi aggiungere quelli previdenziali, come l'iscrizione all'Inps come artigiana e commerciante). Poi ci sono i diritti che puoi avere in quanto giovane imprenditrice e in quanto donna. Le persone che abbiamo sentito hanno tutte manifestato un certo scetticismo nei confronti del sistema dei finanziamenti. Tiziana, ad esempio, ne avrebbe avuto bisogno, quando la crisi economica mondiale ha colpito anche il mercato della moda e degli accessori, ma le è stato risposto che i fondi non erano destinati a imprese in perdita, come la sua in quel momento, e che comunque "se aveva voglia di farsi le borse da sola, non doveva chiedere aiuto allo Stato". Comunque la situazione varia da regione a regione, e a seconda dei bandi che vengono aperti dall'Unione europea. In ogni caso, i finanziamenti a fondo perduto sono destinati all'apertura di nuove imprese, ad ampliamenti di imprese esistenti e all'acquisizione di nuove imprese. Devono essere usati entro due anni dalla ricezione.

Un altro grande ostacolo, soprattutto per chi non ha voglia o non può aprire una bottega, è la distribuzione. Clizia Ornato ha cominciato a fare gioielli quando nel 2003 fece un viaggio in treno insieme a una redattrice di Glamour, che notò un anello che aveva al dito, le chiese dove l'avesse comprato e quando scoprì che era stata lei a farlo, volle a tutti i costi metterlo sul giornale. Da allora è cominciata la sua attività di imprenditrice. Sarebbe stato tutto più facile, ci confida, se non avesse incontrato "poca affidabilità dei grandi nomi della moda e della distribuzione: più sono prestigiosi, meno sono rispettosi

degli accordi e affidabili nei pagamenti". Tiziana ci racconta un'esperienza simile: un grande distributore che ha tenuto in ostaggio la sua collezione, senza fare un tentativo di venderla a nessuno e bloccandole l'attività per un anno.

Una soluzione è la vendita diretta in Rete. Aprirsi un proprio sito web di e-commerce è una soluzione. Un'altra, non necessariamente in alternativa alla prima, è decidere di usare un canale dedicato alla vendita dell'artigianato. Piattaforme omnicomprensive, infatti, come Ebay, possono essere utili per raggiungere un vasto pubblico, ma rischiano di far perdere la specificità del vostro lavoro. Meglio un portale come Etsy, un paradiso di compravendite artigianali dove chiunque può aprire una propria pagina e raggiungere a costi irrisori un vasto pubblico. Etsy trattiene il 3,5% di ogni vendita e ha una tariffa di 20 cent di euro per ogni oggetto messo in vendita. Altri portali utili sono Miss Hobby e Hobby Donna. Isabella Borghese, che vende attraverso la Rete i suoi gioielli ispirati alla letteratura, crede tanto nel passaparola: "E' il veicolo migliore per trasmettere la mia passione, ottenere riconoscibilità e apprezzamenti". Per questo, oltre ai siti, ai mercatini, usa tanto social network come Facebook per far conoscere il suo lavoro.

Un altro importante veicolo per farsi conoscere sono le fiere e i mercatini dell'artigianato. Viaggiare ha un costo, che però è ammortizzato dall'opportunità di conoscere il proprio "pubblico" e capire cosa piace, cosa funziona e cosa migliorare. Ce ne sono praticamente in ogni regione e in ogni periodo dell'anno, che se ovviamente il momento migliore per fare affari è quello delle vacanze di Natale. artistiperhobby.it è uno dei siti con un elenco completo e aggiornato, provincia per provincia.

Tiziana, Clizia, Isabella e le altre: nessuna di loro tornerebbe indietro, spesso hanno dei dubbi, a volte subentra la paura di non farcela. "Ogni giorno mi chiedo: chi me l'ha fatto fare. La risposta più convincente arriva da quelle clienti che non hanno perso la facoltà di sognare e che si accorgono del mio sforzo quotidiano nell'andare controcorrente realizzando a mano gioielli unici" è la risposta di Clizia Ornato. Soprattutto, non bisogna avere fretta: il tempo per cominciare ad avere risultati, secondo Tiziana, va dai tre ai cinque anni.



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